Area Formativa - Anni 2015 - 2016
In questa sezione del sito stiamo raccogliendo i corsi e i seminari.
Di seguito:
- "Filosofia per l'attualità": abstract da alcuni seminari tenutosi nel 2016
- "Genitori... che fatica!": Laboratori di riflessione conclusi nel 2016
- "Photosophia": calendario del ciclo di incontri conclusi nel 2015.
09 Novembre 2016
'Anima vs. Corpo' - Prof.ssa Raffaella Palieri
La differenza tra “anima” e “corpo” interessa il pensiero umano fin dalla notte dei tempi: ne sono testimonianza costruzioni, immagini e testi tramandati. Quelle parole divenute così familiari possono oggi sfuggire alla riflessione ma, ripercorrendo alcune tappe fondamentali e contestualizzandole in diverse visioni, esse riacquistano la forza della parola nuova che, sempre, porta con sé la meraviglia.
In questo primo incontro si percorrerà la via che va dalla contrapposizione alla composizione dell’anima e del corpo attraverso argomenti del pensiero socratico/platonico e aristotelico/tomista.
14 Ottobre 2016
'Grazia' - Prof.ssa Francesca Rigotti
Dal punto di vista filosofico è la grazia un valore? È un principio di validità universale o di vita morale di tipo etico, politico, estetico; è uno stato o condizione desiderabile come il bene, la giustizia, l'onestà?
Sì, e questa relazione sarà tesa a dimostrarlo.
Grazia è sicuramente un concetto polisemico: teologico, estetico, economico-commerciale; è dono e piacere, in particolare dono che genera piacere e che provoca ringraziamento. Lo spazio teologico è presente nella grazia come dono salvifico, bellezza e bontà; lo spazio estetico nell'idea della discesa della grazia e della bellezza in movimento; quello economico infine nell'idea di dono, scambio e gratuità, trasmessa dalle figure mitologiche delle tre Grazie e del dono che danzando esse si passano con le mani. I tre spazi concettuali citati si intrecciano e si arricchiscono di continuo a vicenda, così che la metafisica della grazia non può non dar conto di questa peculiarità, così come la formula della grazia deve incorporare, vedremo, molteplici componenti.
L'arte del Dialogo' Scuola per L'Europa - Parma
Ottimo riscontro da parte dei numerosi partecipanti.
" mi è piaciuta molto la " lezione" di ieri, diffonderó la voce tra le altre mamme" Angela
" grazie a te per la tua competenza, professionalità e gentilezza" Salvatore
Il valore aggiunto dei seminari sulla tematica del ' Dialogo' è il metodo pratico filosofico .
“Accade invece che, quando ci si trovi in disaccordo su qualche punto, e quando l'uno non riconosca che l'altro parli bene e con chiarezza, ci si infuria, e ciascuno pensa che l'altro parli per invidia nei propri confronti, facendo a gara per avere la meglio e rinunciando alla ricerca sull'argomento proposto nella discussione.”
Socrate
11 Maggio 2016
'La svolta esistenziale' - Prof.re Bruno Moschetti
Nel pensiero di Martin Heidegger convergono alcuni dei motivi più sintomatici ed espressivi dell’età dello spaesamento, presenti nel clima culturale del primo dopoguerra. Nelle sue opere l’autore affronta i nodi centrali e più coinvolgenti del dibattito filosofico contemporaneo: il mistero del linguaggio, l’essenza della tecnica, il risveglio dell’ontologia, la presenza come storia. Nel seminario particolare attenzione sarà rivolta al destino della filosofia…perché se la prerogativa eminente dell’essere umano è il pensiero, cosa significa, allora, pensare? E a cosa mira, nel suo svolgimento immanente e segreto, tale attività?
4 Maggio 2016
'Filosofia del Futurismo' - Prof.ssa Anna Jellamo
Il Futurismo ha elaborato una sua filosofia? L'eterogeneità dei percorsi dei singoli esponenti, la poliedricità dei registri espressivi - dalla pittura alla scultura alla letteratura ai manifesti pubblicitari - certo non aiutano a parlare di 'filosofia' del Futurismo.
E tuttavia il Futurismo diede vita a una sua “filosofia” come ricerca di un modo nuovo e diverso di avvicinare la vita, ansia di recidere i vincoli con le categorie etiche ed estetiche che dominavano il panorama culturale del ‘900.
23 Marzo 2016
"Ermeneutica e Pregiudizio" G. Gadamer - Prof.ssa Rosaria Restuccia
Per Gadamer, non è possibile rivivere il passato in modo oggettivo, poiché l'esistenza presente è influenzata da una serie di conoscenze stratificate che anch'egli chiama "pre-comprensioni" o, più semplicemente, "pregiudizi". Ora, sostiene Gadamer, quando ciascuno emette un giudizio è influenzato dalla propria visione del mondo (Weltansicht), che tuttavia non costituisce un inconveniente, bensì una condizione fondamentale del processo cognitivo.
17 Febbraio 2016 - "Filosofia per l'attualità"
Dal Seminario di approfondimento: "Le Meditazioni" di Cartesio - con Prof.ssa Raffaella Palieri
Il dubbio cartesiano e le Meditazioni Metafisiche
Nel mezzo di un’epoca travagliata da innumerevoli conflitti religiosi e politici, all’inizio di un’ èra di rinnovamento delle scienze e al culmine della propria vita, Réné Descartes dà luogo alla ricerca più ardua: porre fra parentesi tutte le proprie certezze e dedicarsi ad una rifondazione radicale del pensiero. L’esercizio del dubbio è dunque finalizzato a trovare un seppur minimo punto di appoggio che possa costituire il principio di un nuovo pensiero.
Ritiratosi in un luogo separato e unicamente armato del proprio metodo per il corretto uso della ragione, il filosofo intraprende il viaggio della mente, descritto come in un diario nelle Meditazioni. Nulla resiste al dubbio cartesiano che progressivamente attacca conoscenza sensibile, abitudini mentali, contenuti della fede, contenuti ed idee appresi durante la vita.
Soltanto una evidenza potrebbe corrispondere al primo criterio presente del metodo di ricerca cartesiano, un’evidenza così impossibile da controbattere da divenire l’inizio di una filosofia nuova. Il filosofo la trova nel principio (già di Agostino) del “dubito ergo sum” che qui, nelle Meditazioni, si rinnova nella intuizione del “io penso, io sono”, verbi uniti come le due facce di una stessa realtà.
Da tale principio prende vita una visione interna al soggetto delle idee che ad esso appartengono delle quali una, la più chiara e più distinta, sorreggerà tutta la ricostruzione successiva: è l’idea di un Essere perfetto, altra faccia della debolezza e della imperfezione che induce al dubbio.
Con un pensiero estremamente sintetico della filosofia presente e pregressa, il filosofo conduce alla mèta del viaggio: una nuova posizione che ribalta definitivamente la relazione intercorrente tra il Soggetto, il Mondo e Dio.
20 Gennaio 2016 - "Filosofia per l'attualità"
Dal Seminario: "Il Dubbio - Cartesio" - con Prof.ssa Raffaella Palieri
Particolare incontro ieri sera al seminario sul ‘ Dubbio ‘ di Cartesio! Dopo la chiara e sintetica esposizione di Raffaella abbiamo preso la parola a turno. Ciò che è emerso è che gli interventi caratterizzavano le persone! Luigi, biologo e votato alla scienza fino al midollo ha criticato Cartesio per aver diviso drasticamente il corpo dall’anima, e per aver voluto a tutti i costi trovare la dimostrazione dell’esistenza di Dio, in modo del tutto inverificabile. Bruno che ama la psicologia si è chiesto cosa ci ha lasciato Cartesio sul piano della conoscenza della nostra psiche. Nulla di più del fatto che l’uomo esiste in quanto è pensante….dove sono i sentimenti ? le emozioni?
Luciano, ateo, non poteva che sorridere ironicamente di fronte ai tentativi maldestri di Cartesio di fondare una metafisica. Luciano condivide l’idea degli scettici che nulla si può dire, né sapere al di fuori della consapevolezza di sé! Caterina ha sottolineato l’impossibilità dell’uomo di rimanere nel dubbio, piuttosto la necessità di cercare e avere certezze. L’amica di Emma ha sottolineato che l’attualità del pensiero di Cartesio è il suo ribadire la necessità di distruggere idoli, dogmi e assolutismi per porsi invece in una continua ricerca del senso del vero relativo. Rosanna su questa linea insiste sul rapporto dubbio-convinzioni. L’orizzonte dei nostri valori che ci orienta nell’affascinante avventura del vivere è continuamente sottoposto alla verifica pratica. Quando un’idea in cui abbiamo creduto e per essa conformato le nostre azioni, non ha più l’efficacia di un tempo, non conferma le nostre aspettative, va messa sotto il vaglio critico del dubbio per riscoprirne altri nuovi e proficui significati. Diamo a Cartesio il merito di essere stato eccelso nel suo tempo e punto di riferimento oggi per capire la contemporaneità.
13 Gennaio 2016 - "Filosofia per l'attualità"
Dal Seminario di approfondimento: "La virtù Aristotelica" - con Prof.ssa Rosaria Restuccia
La concezione etica platonica e quella aristotelica sono sostanzialmente diverse. La tesi platonica sottolinea la necessità di conoscere e dunque stabilire concettualmente cosa sia il bene ovvero il fine di un’azione. Il filosofo sostiene che conoscere il bene comporti di per sé metterlo in atto e che di contro chi compie il male lo fa, in quanto ignorante. In questo senso la domanda di Socrate, dietro cui si cela Platone è :’ Cosa è il bene? Ovvero il fine della nostra azione? Per esempio, qual’ è lo scopo della scienza medica? La salute. Qual’ è lo scopo ovvero il bene per la politica? La giustizia. Dunque ricercare e poi dare una definizione di cosa sia il bene / scopo di ogni cosa che ci riguarda, significa porre l’equivalenza fra conoscenza e etica. Conoscere il bene significa compiere il bene, conoscere quale sia il fine/bene di ogni proponimento ci porta di conseguenza ad agire secondo virtù.
Aristotele rovescia questa posizione ponendo l’accento della sua riflessione non sulla ricerca dei fini, ma dei mezzi ‘giusti’ per realizzare i fini. La domanda da cui parte Aristotele è : Come posso comportarmi, quali sono i mezzi che ho a disposizione per compiere una azione buona? Come possiamo agire per essere sani? Come da cittadini dobbiamo comportarci perché si realizzi una comunità giusta?
Si tratta allora di esaminare i mezzi con cui agire precisando che essi possono valere in determinate e definite condizioni in cui ognuno di noi si trova. La virtù è un abito comportamentale teso alla ricerca di quale sia la scelta migliore che si può mettere in pratica facendo una valutazione delle condizioni oggettive e soggettive in cui ci si trova, allora il bene è un insieme di ‘buone abitudini’.
L’esperienza ci aiuta a costruire il nostro ‘ Ethos’ ovvero l’abito di azioni che consideriamo, dopo diverse prove ed errori, virtuoso per noi. In definitiva il percorso di ricerca che una persona che voglia essere virtuosa dovrà fare è : individuare lo scopo dell’azione, analizzare la propria volontà , quella impulsiva e desiderativa, sottoporla al vaglio razionale nelle situazioni di fatto in cui ci si trova, valutando rischi e responsabilità, operare una scelta ed in fine deliberare . Si tratta allora di rendere congruo il rapporto fra desiderio, piacere e razionalità in azioni virtuose perché ben deliberate, in prassi ben ragionate e scelte che rientrino nell’ambito del possibile.
Classificazione delle Virtù per Aristotele:



GENITORI CHE... FATICA
Terminato il ciclo di incontri previsti per l'anno 2016.
I risultati del test di gradimento riportano dati molto confortanti sul piano della migliore relazione genitori - figli.
Alcuni esempi:
Le modalità di conduzione del seminario teorico/esperienziale di confronto di gruppo sono state di vostro gradimento?
Tutte le risposte: SI'
Perché?
° ho avuto modo di correggere alcuni atteggiamenti con mio figlio.
°a casa mi impegno nelle comunicazioni con le mie figlie a mettere in pratica quanto ho imparato al corso
°perché trovo di grande utilità conoscere anche le esperienze di altre mamme che, come me, si trovano ad affrontare problematiche nuove e complesse.
°--si perché oltre le conoscenze è stato dato modo di esprimere le proprie opinioni e raccontare le esperienze sulle quali stabilire il confronto. in particolare è stato dato risalto a tutti i punti di vista differenti.
°si mi piace affrontare il tema della discussione in modo maieutico, guidato dalla nostra relatrice
°per la varietà degli argomenti ,oltre che per la qualità. Ho scoperto di non avere situazioni tragiche, ma ‘normalissime’!
La partecipazione al seminario ha avuto una ricaduta sulla qualità delle vostre comunicazioni con i figli? Si / No
Tutte le risposte: SI'
Perché?
° Mi hanno portato a relazionarmi con loro in maniera più razionale e calma, perché consapevole.
° Sicuramente. Mi aiuta a mettermi accanto ai miei figli in modo più ‘attento’ e stimola la mia partecipazione attiva ai ‘ problemi’ del loro mondo.
° ha stimolato una maggiore riflessione sulle conseguenze delle proprie modalità di gestione del confronto.
° cerco di concentrarmi a non ripetere gli stessi errori
° a casa mi interrogo spesso se nelle mie comunicazioni con le mie figlie metto in pratica quanto imparato al corso e questo mi aiuta a migliorare.
° ho avuto modo di correggere alcuni miei atteggiamenti con mio figlio.

